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La Posta a Manno: Alea iacta est.

Lo scorso martedì sera la popolazione di Manno, presente in gran numero alla serata organizzata da La Posta, ha ricevuto la presentazione della strategia di aggiornamento dei servizi postali per il Comune di Manno. La convocazione, messa strategicamente solo agli sportelli della Posta per rivolgersi solo a chi li utilizza, è corsa per la rete, attraverso i social ed ha raggiunto più gente del previsto, lo si legge sul viso dei relatori.

Durante la presentazione, preparata come un copione o forse come una sentenza, si levano voci e domande dal pubblico, ma che vengono rimandate, come da programma, alla fine della presentazione che sarebbe terminata con un video di 3 minuti.

Tutti, inclusi i relatori, hanno già capito prima di mostrare il video che non avrebbe aiutato a rendere più dolce la pillola, anzi, ostinandosi a proiettarlo, malgrado le proteste della gente per non volerlo vedere, i delegati de La Posta hanno dimostrato in pieno l’ideologia inflessibile e irremovibile che sta alla base di questo grande cambiamento: il video viene mostrato e la popolazione presente viene ripresa dai relatori per il continuo vocicchio durante tutta la proiezione, come un maestro riprende gli allievi indisciplinati di scuola elementare.

In breve

Ragioni di chiusuraL’ufficio postale di Manno, che impiega 3 o 4 buralisti (una delle risposte non date), vede una riduzione nella percentuale degli invii e quindi rientra nella casistica degli uffici che andranno “trasformati”. Prospettano due soluzioni: prima soluzione, cercare un partner sul territorio – un negozio, benzinaio, farmacista, ecc. – che si accolli il lavoro che i 3-4 buralisti postali effettuano quotidianamente nell’ufficio a Manno. Seconda soluzione, instaurare un servizio a domicilio e per richiedere il servizio va applicata una targhetta alla propria cassetta delle lettere e attendere che il postino passi. La seconda opzione subentrerebbe qualora con la prima non si trovasse un esercizio, con orari di apertura uguali o migliori, disposto a prendersi la responsabilità di questo compito, ma non viene spiegata molto in dettaglio, come per dire che troveranno qualcuno sicuramente per la prima soluzione. Vengono forniti alcuni paragoni: la gente non spedisce più lettere, ora usano le email ed i whatsapp, ma neppure negli anni ’80 si spedivano tante lettere quanti email vengono spediti oggi, ed esempi come le trasformazioni di Maroggia o Bidogno che tuttavia servono un bacino di utenza molto inferiore rispetto ad una popolazione di 1200 abitanti ed un’infinità di piccole e medie aziende che impiegano più di 5000 lavoratori, in crescita con il nuovo piano regolatore.

Finalmente

Si entra nel merito delle domande. L’incontro si rivela a tratti uno scontro, vedendo da una parte una “popolazione prevenuta” agli occhi de La Posta e dall’altra “una posta che non ascolta e non risponde” agli occhi del pubblico e dei municipali presenti.

A distanza di un giorno sono effettivamente diverse le domande che rimangono senza una soddisfacente risposta.

la rete del VedeggioLa Posta potrebbe trovare un partner, ma quest’ultimo non potrà assorbire la mole di lavoro dell’ufficio di Manno senza intaccare la qualità del servizio, senza assumere personale extra per dare il medesimo servizio o senza far spostare la popolazione in uno degli altri punti di contatto (come ora vengono chiamati) e quest’ultimo è proprio uno degli auspici e degli appigli legali che permettono a La Posta di poter trasformare l’attuale ufficio postale: la legge impone infatti che un ufficio deve essere raggiungibile in 20 minuti con trasporto pubblico. Per chi conosce la realtà di Manno, in vari momenti della giornata in 20 minuti non si raggiunge neppure la vicina Bioggio.

Ma alla domanda diretta di quali sedi di La Posta rimarranno aperte nella valle del Vedeggio non è stata data risposta e potrebbe benissimo essere che nel 2020 vi saranno unicamente dei punti di contatto attraverso partner privati rendendo il servizio precario per l’intera regione.

Ma perche si chiude?

È tuttavia una sola la domanda fondamentale in cui si tocca il nervo: ma l’ufficio di Manno quanto è in perdita in soldoni e non in statistiche ? perché lo si trasforma in qualcosa di meno ? Ci hanno comunicato che il traffico pacchi, lettere e pagamenti è calato, ma ciò non vuol dire nulla, potrebbe anche essere che è ancora in attivo e sono calati solo gli utili.

I delegati del La Posta sono convinti che il cambiamento sarà un bene per la popolazione, ma nessun servizio offerto da terzi — nel tempo libero che rimane con la propria attività di benzinaio, venditore o farmacista — vale quanto il servizio di un buralista postale con esperienza, che esercita il servizio postale come mestiere principale, dedica tutto il suo tempo lavorativo ai propri clienti ed in vari momenti ha anche una fila di attesa. Le necessità di un servizio postale e di un servizio di vendita al dettaglio si sovrappongono in termini di orari: la mattina prima del lavoro, il mezzogiorno durante la pausa o la sera prima di ritornare a casa. In un regime di attività accessoria la priorità non sarà quella dell’offrire il servizio postale e per questo rimango estremamente scettico che la qualità del servizio possa essere uguale o migliore.

Per concludere

La serata termina con molti che lasciano la sala delusi, hanno capito che non serve a nulla discutere e mangiare rabbia. I delegati de La Posta non si sono accorti che si sono ulteriormente allontanati dai loro clienti e che di questo passo ne perderanno molti altri, tutti piccoli, ma molto numerosi. Si capisce che non serve a nulla infierire sui relatori, bisogna intervenire politicamente a Berna per fare in modo che La Posta non abbia direttive di lucro, che il bonus dei dirigenti non si leghi al profitto, che si blocchino le strategie di speculazione sulla qualità del servizio pubblico per incrementare i profitti, che vengano ripensati i draconiani tagli, ma soprattutto che si smetta di trattare i propri clienti a pesci in faccia, tanto con il monopolio delle lettere nazionali con peso inferiore a 50 g la gente non può (ancora) fare a meno della Posta.

I delegati de La Posta hanno compiuto il loro compito a Manno indipendentemente da ciò che è stato detto, urlato, ponderato o chiesto. Alea iacta est.

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2 thoughts on “La Posta a Manno: Alea iacta est.

  1. Pepita

    Grazie Lorenzo, come ben dici, la Confederazione non dovrebbe permettere questo tipo di speculazione.

  2. Mario

    E la loro pubblicità tenta di farci credere che tutto ciò sarebbe un miglioramento!

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